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Il 10 febbraio, anniversario della giornata del ricordo, per iniziativa del questore Filippo Santarelli è stata dedicata al Giusto tra le Nazioni Giovanni Palatucci, ultimo reggente della questura di Fiume, una targa in marmo. Che è stata collocata all’interno della caserma De Laugier, in lungarno della Zecca Vecchia, e benedetta dal cappellano mons. Luigi Innocenti. Un doveroso riconoscimento al giovane Funzionario di Pubblica Sicurezza che per il coraggio e lo spirito di solidarietà dimostrati negli anni difficili della storia nei confronti di migliaia di ebrei e di altri perseguitati dai nazisti, fu insignito di una MOMC alla memoria. A lui, come noto, sono intitolati uffici di polizia, vie, piazze, luoghi pubblici in tante parti d’Italia. Giovanni morì trentacinquenne nel campo di sterminio di Dachau, il 10 febbraio del 1945. Nel portare il saluto della Sezione ANPS di Firenze e dell’Associazione Giovanni Palatucci onlus ai convenuti, il presidente Sergio Tinti ha ricordato tra l’altro il forte legame umano e professionale intessuto dal Nostro con la squadra di fedeli collaboratori di cui si circondò, tra di essi Alberino Palumbo, classe 1926, allora agente di PS, che fu suo attendente nell’ultimo anno di vita. Iscritto per tanti anni al Sodalizio fiorentino, Alberino – mancato nel 2003- lasciò testimonianza del suo stretto rapporto con il superiore e di alcuni episodi ai quali prese parte attiva, concorrendo al salvataggio di varie centinaia di ebrei. Egli fu decorato di MAMC. Il questore Santarelli, nel suo intervento, ha inteso sottolineare che al commissario Palatucci  va il merito di essersi posto come un precorritore della moderna polizia di prossimità, intesa come Polizia tra la gente, di una Polizia altamente rispettosa della dignità umana. Nella foto il prefetto Alessandra Guidi e il questore Filippo Santarelli, soci onorari ANPS, a fianco della targa commemorativa