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Il 30 agosto la questura di Firenze ha commemorato  il dr. Giuseppe Cangiano, valoroso dirigente del commissariato  di San Giovanni, vittima del dovere, caduto il 29 agosto 1920 sotto il fuoco di un anarchico durante un servizio d’ordine pubblico in città. Decorato di M.A.V.C. alla memoria, gli è dedicata la sala riunioni al primo piano di via Zara. La cerimonia, dedicata al centenario della morte, si sarebbe dovuta tenere  lo scorso anno,  ma causa situazione emergenziale Covid 19 è slittata al 2021. Ad organizzarla, Filippo Santarelli, questore della nostra provincia. Tante le Autorità civili e militari che sono intervenute, unitamente ai responsabili degli uffici di polizia della provincia, così come numeroso  il gruppo dei parenti di Giuseppe Cangiano presenti; dalla nipote Laura Schettini,  nostra iscritta, al giovanissimo Leone,  discendente di quinta generazione. Dopo la  funzione religiosa tenutasi nella prima mattinata presso la chiesa di San Giovannino dei Cavalieri, celebrata dal cappellano mons. Luigi Innocenti, ci si è successivamente spostati in via Cavour, presso il teatro della Compagnia. Nell’accogliente sala messa a disposizione dal presidente della regione Eugenio Giani, ai saluti  di rito portati ai convenuti  ha fatto seguito l’ intervento di riflessione storica di Leonardo Gori, noto autore fiorentino del ciclo di romanzi di Bruno Arcieri. In chiusura, il presidente Sergio Tinti, coautore assieme al figlio Daniele della monografia “ Il commissario Giuseppe Cangiano, una vittima del dovere”, distribuita ai presenti,  ha fatto omaggio al dirigente del commissariato San Giovanni di un quadro che ritrae il valoroso funzionario, da collocare nella nuova sede dell’ufficio ubicata  in lungarno della Zecca. La monografia, in formato digitale, è possibile consultarla e anche scaricarla cliccando su Pubblicazioni. Le due immagini ritraggono alcuni dei parenti di Cangiano in chiesa e la consegna a nome del consiglio sezionale del quadro da parte del dr. Tinti.