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Nel giorno dedicato alla Festa della Donna, l’8 marzo, la Comunità ebraica fiorentina ha commemorato  un tragico evento  avvenuto sotto la stessa data  di 73 anni fa,  l’8 marzo del 1944. Come riporta testualmente  la targa che è affissa dal  2011 all’ interno della Stazione di S.Maria Novella, al terminale del binario 6, “rinchiuse in carri piombati  furono deportate nei campi di sterminio diverse centinaia di persone arrestate in città ed in provincia dai nazi-fascisti”. Alla cerimonia  erano presenti le Autorità istituzionali cittadine, i rappresentanti di enti ed associazioni con bandiere e labari,  appartenenti alla numerosa comunità ebraica e  gruppi studenteschi. Il presidente Sergio Tinti, presente alla celebrazione  con il vice presidente Giuseppe Curto e con alcuni Associati,  ha inteso esprimere sentimenti di solidarietà e amicizia a  esponenti della locale Comunità ebraica. Una corona di alloro è stata deposta sotto la targa apposta a cura della Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei campi nazisti. Tra i convenuti,  il sig. Thomas Punkenhofer, sindaco di Mauthausen, destinazione di quel treno che accolse anche 51 empolesi arrestati nella notte tra il 7 e l’8 marzo ’44 dalla polizia tedesca  e ammassati, assieme agli altri caduti nella retata,  all’interno delle Scuole Leopoldine di P.za S. Maria Novella, nell’attesa di essere trasferiti il giorno successivo nella tristemente nota località austriaca. Ricordiamo che in tutta Italia vennero deportati tra il 1943 e il 1945 oltre 8500 ebrei, ne torneranno poche centinaia; dei circa 700 ebrei toscani deportati, solo una ventina di essi riuscì a tornare. Una brutta pagina della nostra storia. Lo striscione esibito  dagli studenti che aprivano  il corteo dei partecipanti all’incontro  riportava  una frase beneaugurante: “Firenze-Mauthausen, città gemellate, la memoria ha un futuro di pace”.