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Nel tardo pomeriggio di domenica 29 agosto 1920  Giuseppe Cangiano, quarantaquattrenne commissario di Pubblica Sicurezza, perdeva la vita a Firenze durante un servizio di ordine pubblico, per un colpo di arma da fuoco esplosogli contro a bruciapelo da un anarchico.  Erano quelli anni storicamente difficili, conosciuti come gli anni del biennio rosso. Lasciava la giovane moglie Argia Cipriani e tre figlioletti.  Classe 1875, il dr. Cangiano era nato in una famiglia di insigne casato a Cittaducale, provincia allora de l’Aquila. Laureatosi in giurisprudenza a Roma, dopo alcune esperienze lavorative anche nel mondo del giornalismo, a ventinove anni entrava nell’Amm.ne dell’Interno. Nel 1905, con la nomina a delegato di III classe, era assegnato alla questura fiorentina, ove si distingueva all’interno di vari uffici- gabinetto, squadra mobile, annonaria, buon costume, delegazione Pignone, Comm.to Santo Spirito- meritando ben dodici encomi. Promosso a scelta Commissario  il 22 marzo 1920, il questore Francesco Tarantelli, che nutriva per lui una speciale predilezione, gli  affidava l’importante Commissariato di San Giovanni, che allora aveva sede in piazzetta San Biagio, oggi piazzetta di Parte Guelfa. Nella giornata commemorativa il questore Maurizio Auriemma  si è recato di prima mattina a rendergli omaggio prima sulla sua tomba che al cimitero monumentale della Porte Sante accoglie anche la moglie e il figlio Renzo, giovane ufficiale di artiglieria caduto in guerra e decorato al valore, quindi presso la grande  lapide in marmo dedicatagli, collocata  nel sacrario di via San Gallo. A seguire si è tenuta nella chiesa di San Giovanni dei Cavalieri la funzione religiosa, celebrata dal cappellano  mons. Luigi Innocenti, dinanzi ad una nutrita rappresentanza del personale della questura e dei vari uffici di polizia della provincia. Per la famiglia erano presenti, tra gli altri, la nipote Laura Schettini e il pronipote Jacopo Schettini Gherardini, nostri iscritti. Con il proprio labaro, sul quale figura anche la medaglia d’argento al valore civile concessa alla memoria del valoroso funzionario di pubblica sicurezza, ha preso parte alla cerimonia  una rappresentanza dell’ANPS, il cui presidente Sergio Tinti ha ricordato la eletta figura del dr. Cangiano, abile investigatore e padre di famiglia esemplare. La questura di Firenze, come noto, gli vede intitolata la sala riunioni.